La Transizione 5.0 rappresenta un’importante evoluzione nel panorama degli incentivi italiani per la trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Promossa dal Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), questa agevolazione mira a sostenere gli investimenti delle aziende nazionali che vogliono migliorare l’efficienza energetica e adottare tecnologie innovative.
I dettagli sono stati definiti da due decreti del 24 luglio e del 6 agosto 2024, a cui ha fatto seguito una circolare operativa del 16 agosto 2024, che fornisce ulteriori chiarimenti e istruzioni pratiche per accedere al beneficio.
Soggetti ammessi e condizioni per accedere alla Transizione 5.0
L’agevolazione prevista dalla Transizione 5.0 si rivolge alle imprese italiane, indipendentemente dalla loro forma giuridica o settore economico, che effettuano investimenti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.
Per accedere al beneficio, le aziende devono:
- dimostrare una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3%;
- oppure dimostrare una riduzione dei consumi energetici dei processi produttivi interessati dall’investimento non inferiore al 5%;
- essere residenti nel territorio italiano o avere una stabile organizzazione in Italia;
- risultare in regola con le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e con il versamento dei contributi previdenziali.
Sono escluse dall’agevolazione le imprese in stato di crisi, fallimento o soggette a procedure concorsuali.
Struttura produttiva e processi coinvolti nella Transizione 5.0
Uno degli aspetti cruciali della Transizione 5.0 riguarda la definizione di “struttura produttiva” e “processo produttivo”.
Secondo la circolare operativa del Mimit, la struttura produttiva corrisponde al sito produttivo che può essere costituito da uno o più stabilimenti su particelle catastali contigue, dotati di autonomia tecnica e organizzativa.
Per quanto riguarda il processo produttivo, esso deve essere un sistema ben definito di input e output, e l’investimento deve interessare solo le parti del processo in grado di operare autonomamente nella trasformazione degli input in output, in modo da garantire un’effettiva riduzione dei consumi energetici.
In Conclusione
La Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane che desiderano migliorare la propria efficienza energetica e abbracciare la trasformazione digitale.
Tuttavia, l’accesso a questi benefici richiede il rispetto di precisi requisiti tecnici e burocratici.
Gli investimenti devono essere pianificati con attenzione e le aziende devono garantire che la riduzione dei consumi sia conforme ai parametri stabiliti, al fine di massimizzare le opportunità offerte da questo innovativo incentivo.