Vi è la possibilità di utilizzare forme di incentivo a dipendenti e amministratori al fine di rafforzare il legame con il management e a lavoratori in genere per incentivarne l’opera.
E’ stato infatti eliminato il divieto di compiere operazioni sulle proprie quote se tali operazioni siano compiute in attuazione di piani di incentivazione che prevedano l’assegnazione di quote di partecipazione a dipendenti, collaboratori o componenti dell’organo amministrativo.
Di conseguenza, attraverso l’approvazione di piani di incentivazione al dipendente o all’amministratore potrà essere loro attribuito un diritto
i) di opzione per l’acquisto di quote del capitale ad un prezzo prefissato o
ii) una remunerazione in quote (in entrambi i casi sia della start-up innovativa e/o incubatore certificato che di società direttamente controllate da queste).
I redditi di lavoro derivanti dall’assegnazione non concorrono alla formazione del reddito imponibile dei percettori, sia ai fini fiscali che contributivi, purché tali quote non vengano riacquistate dalla start-up innovativa/incubatore certificato o da società che direttamente controllano o sono controllate da queste.
Altra forma di remunerazione è rappresentata dal c.d. “work for equity”, cioè l’attribuzione, a titolo di corrispettivo, di quote o strumenti partecipativi a soggetti che erogano servizi professionali in favore dell’impresa.
Gli strumenti partecipativi possono attribuire diritti patrimoniali o anche di diritti amministrativi, escluso il voto nelle decisioni dei soci ai sensi degli articoli 2479 e 2479-bis del codice civile